Verso Regioniamo Sicilia 2017 … abbiamo incontrato Agostino Marrella, del 30.05.2016, lunedì

30 Maggio 2016 in Incontri, Prima Pagina

Ripresi gli incontri di “Perché no…qualcosa si muove”! Questo è il terzo ciclo e segue “Quale Regione per quale Sicilia” e “Professione dipendente regionale … anzi no … artista!”.

A questo terzo ciclo abbiamo dato il titolo di “Verso Regioniamo Sicilia 2017” anche se non sappiamo ancora se ci sarà una edizione 2017 e non è detto che i protagonisti di questi incontri lo saranno anche di “Regioniamo Sicilia 2017”.Paolo e Agostino Marrella 2016 05 30

Oggi ha accettato il nostro invito Agostino Marrella che nella vita di tutti i giorni si occupa di Ufficio per le Relazioni con il Pubblico di un dipartimento regionale e che di tanto in tanto viene folgorato dalla pulsione poetica.

Anche ad Agostino ho provato a proporre le solite domande che ho preparato per questo tipo di incontri, ma per molte delle quali, per quel che conosco Agostino, avevo già la risposta. Anche Agostino concorda sul fatto che non è facile dire chi è Agostino Marrella, volendo usare una metafora potremmo dire che è simile a uno di quei giochi rompicapo della “Settimana enigmistica” che la maggioranza degli umani non affronta nemmeno. Ma probabilmente non è lui ad essere complicato, siamo noi, piuttosto, che rifuggiamo tutto ciò che implica applicazione e impegno … siamo troppo presi dal nostro tran tran. Agostino è uno che ha sempre amato scrivere, fin da piccolo, e faceva parte di una cerchia di amici con i quali, nonostante la prossimità, si scriveva lunghissime lettere. Mai banali i suoi componimenti, tanto che è ancora in contatto con una sua maestra di scuola elementare che conquistò con la originalità dei suoi punti di vista … già allora.

Agostino, come tanti poeti, non ama definirsi un poeta. I versi lo colgono quando meno se lo aspetta, ma lui che oramai si conosce, porta sempre con se quadernetto e matita e non perde tempo a fissare su carta il guizzo poetico. Ma non finisce lì! Il frutto di quel pensiero è per Agostino una gemma grezza sulla quale deve tornare a lavorare. Ciò che quei versi vogliono trasmettere è tutto lì, ma sui versi con cui vuole farci arrivare il messaggio inizia un lungo lavoro di affinamento. Agostino non vuole lasciare nulla al caso, non cerca scorciatoie. La poesia deve essere esattamente come quella che vaga tra le sue emozioni e che deve riuscire a fissare sulla carta. E’ un lavoro lungo, paragonabile a una gestazione, terminato il quale l’opera vivrà di vita propria. Per Agostino la sua poesia ha un significato specifico, legato anche al momento in cui la compone e per non perdere il filo che l’ha portato a scriverla data le sue poesie in modo da poterle collocare temporalmente in uno specifico momento della sua vita.

Cimitero sul monte

Se da altri lembi del declivio la città si scorge,
ben poco da questo gradone legge lo sguardo
da compatto, acuminato verde limitato.
E si fissa l’occhio sulla foto di chi non ebbi,
forse, sufficientemente cara (ritratto invero
pietosamente non veritiero nel suo registrare
un rigoglio talmente remoto da essere persino
per me soltanto evanescente, scoloritissimo ricordo).
Fuor di stagione, tiepido e limpido
si propone il giorno.
Di quiete istante mi pervade.
D’ogni cosa l’affanno sospende.
6 gennaio 2001

Ad Agostino piace che altri provino a comprendere il significato dei suoi versi e non è di rado che nuove interpretazioni lo sorprendano, anche piacevolmente.

Cognizioni indicibili
Sicurezza antiche, limpide verità
animano traiettorie ordinate,
ragionate escursioni vitali.
Ermetiche rivelazioni
sembrano annunciare
cognizioni indicibili.
26 agosto 2004

La poesia, secondo Agostino, mette a nudo l’anima del poeta, ed è forse per questo che a quella nudità il poeta che è in lui vuole donare una corazza di versi non facili, quantomeno a una lettura superficiale. I versi di Agostino ti costringono a rileggerli e a rileggerli ancora … la sua non è una poesia dalla facile emozione, certamente dalla profonda introspezione.

Scelta adulta è l’Amore
Cede – prima o poi – 
la giovane fede
nella linearità degli eventi.
Anche l’oblio è parte del cammino,
un sedimento di conoscenza.
Il fuggente istante allora diviene
la sola occasione di sensata presenza.
Infine – estranea ogni astrazione –
scelta adulta è l’Amore.
31 maggio 2005

L’incontro con Agostino è stato anche un viaggio nei ricordi che ci ha portato a reciproche reminiscenze.

Abbiamo parlato di solitudine, di ciò che siamo oggi e di ciò che eravamo.

Felicità
Sconosciuti; null’altro
è sfondo ad una voce
che a me solo parla.
Feconda una malinconia lieve.
Sobria forma di felicità.
17 gennaio 2007

Di ciò che saremo ne parleremo a Regioniamo Sicilia 2017 … forse.

Abbiamo parlato anche di altro, ma la ragione dell’incontro era conoscere la poesia di Agostino Marrella, l’intervistatore era quello che era ma vi assicuro che incontrare persone come Agostino fa bene e ci vogliono anche occasioni come questa o come “Regioniamo Sicilia” per far conoscere delle belle persone.

Le poesie sono tratte dal libriccino di Agostino Marrella “Digressioni ordinate – Tentativi di poesia di un pessimista non praticante”, libriccino che non troverete in libreria ma che riceverete da Agostino se avrete modo di invitarlo a cena una di queste sere.

Il prossimo incontro lunedì 6 giugno 2016, alle ore 17,30 con … appena lo saprò ve lo faccio sapere!