Amo le stelle … in altri termini … chi vive di luce propria!, del 22.07.2016, venerdì

22 Luglio 2016 in Contributo, Prima Pagina

Questo scrivevo un anno fa … cambiato qualcosa? No!

Amo le stelle … in altri termini … chi vive di luce propria!
di Paolo Luparello
Premessa. Odio la falsità e l’impostura.
Se qualcuno si candida per una carica, la cosa che mi interessa sapere è se quel candidato è in grado di esercitare il ruolo per il quale si candida. Se sia di sinistra o di destra, se sia bianco o nero, se sia religioso o laico, se sia salutista o sedentario … e altre amenità simili, la cosa mi lascia quasi indifferente.

Luparello e chinotto ai Cantieri
A vedere invece chi viene eletto alle cariche pubbliche sembra che la maggior parte delle persone si disinteressano delle capacità, della autorevolezza, delle qualità oggettive possedute e ci si lascia irretire dagli specchietti, dalle collanine, dalle figurine. A quanto pare non è soltanto una consuetudine dei nostri tempi. E’ una consuetudine dei periodi di decadenza delle società.
Oggi in Italia e ancor di più in Sicilia stiamo vivendo un periodo di lenta e inarrestabile decadenza. Decadenza economica, decadenza sociale e anche decadenza morale.
Non tutta la società però risulta ottenebrata. Il popolo elettore ha dato dei segni di voglia di riscatto. Ha permesso che formazioni e movimenti politici di nuova costituzione raccogliessero consensi importanti … non tanto però da invertire la rotta della decadenza. Di questo sono consci anche i partiti “tradizionali” i quali fanno ricorso sempre più spesso a delle icone … icone dello sport … icone dell’impresa … icone del volontariato … icone del sindacato … icone dell’antimafia … icone di quello che vi pare … specchietti per le allodole!
Quante di queste icone si sono rivelate degli amministratori e dei governanti in grado di amministrare bene e di operare per il bene comune? Quante di queste icone sono state messe in grado di realizzare quello che sanno fare? Quante di queste icone sono state utilizzate, e si sono fatte utilizzare, come burattini?
Le cronache siciliane di questi giorni ci stanno dando ampia prova del periodo di decadenza che stiamo vivendo. Gli interessi e le velleità di singoli attori vengono anteposti al bene comune della intera comunità siciliana. Personaggi incapaci sotto tutti i punti di vista riescono a tenere in scacco l’intera comunità. E’ come se sotto i nostri occhi si stesse giocando una interminabile partita di scacchi tra due avversari che non sanno giocare a scacchi!
Mentre nel mondo, non tanto distante da noi, si compiono stragi e si rapiscono nostri connazionali, e nella nostra stessa Sicilia il dramma della povertà interessa più di un milione di siciliani, i nostri figli sono costretti a emigrare e la politica siciliana non riesce ad assicurare la realizzazione degli investimenti pubblici che servono (e per i quali ci sono anche i soldi, ma che vengono malamente spesi), il dibattito politico è bloccato sul protagonismo di individui che hanno fatto dell’arte di apparire vera e concreta sostanza.
Ieri sera solo in poco più di una ventina di uomini e donne hanno risposto all’appello di andare sotto il palazzo del potere siciliano per chiedere un gesto di amore (leggi “DIMISSIONI”) da parte della figurina di turno … troppo pochi per essere notati.
Sera dopo sera dovremo trovare la forza di schiodarci dalle nostre poltrone e dalle nostre tastiere e ripetere la richiesta di un gesto di amore (leggi “DIMISSIONI”) da parte della figurina di turno. Non una rivoluzione ma una presenza amorevole che senza slogan e senza barricate faccia capire che il popolo sa distinguere tra stelle e pianeti … oggi alla Sicilia servono stelle che vivono di luce propria!
Lo capiranno?