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Reddito di cittadinanza e dintorni, la povertà non è sconfitta!, di Paolo Luparello

Febbraio 17, 2019 in Noi la pensiamo così, Politica, Prima Pagina da fedro

Reddito di cittadinanza e dintorni, la povertà non è sconfitta!, di Paolo Luparello

Con meno di 10 miliardi di euro all’anno una forza politica populista ha dichiarato sconfitta la povertà in Italia. Forse avrebbero fatto bene ad aspettare ancora qualche mese per poterlo proclamare dal balcone di una palazzo delle istituzioni.

Personalmente ritengo il reddito di cittadinanza una norma di grande civiltà. Mi stupivo come fosse possibile che un Paese civile non avesse nel proprio ordinamento un intervento nei confronti di chi si trova in una condizione di disagio. In tanti hanno criticato il reddito di cittadinanza per le più disparate ragioni. Chi perchè ritiene che si dicentiva la ricerca di lavoro … in Italia? Chi perchè ritiene che si incentiva il lavoro nero … all’estero, nei Paesi civili, il lavoro nero non è praticabile! Chi perchè ritiene che molti furbetti lo otterranno senza averne diritto. E la lista potrebbe continuare.

Mi auguro che lo Stato saprà organizzarsi al meglio affinchè il reddito di cittadinanza venga percepito da chi veramente si trova in una situazione di bisogno.

Ma siamo sicuri che con il reddito di cittadinanza si sia sconfitta la povertà in Italia?

Purtroppo non credo che sarà così. Non credo che le file agli spacci e alle mense della Caritas, e organizzazioni simili, spariranno. Non lo credo perchè una buona parte di quelle persone che ricorrono a quelle forme di aiuto sono persone che un reddito lo hanno, solo che non è sufficiente per arrivare alla fine del mese.

Qualche giorno fa un articolo spiegava che sono almeno 1,5 milioni di persone che versano in condizioni di povertà in quanto hanno un salario/stipendio inferiore ai mille euro e con mille euro un single non c’è la fa ad arrivare alla fine del mese, figuriamoci una famiglia.

Il reddito di cittadinanza ha cominciato ad affrontare il problema dalla base, dai più poveri, da quelli più in difficoltà. Ma adesso si deve passare ai penultimi, a quelli che prendono uno stipendio da fame. Se 780 euro al mese è il reddito che si vuole assicurare a chi si trova in una situazione di disagio, quale è il reddito minimo che deve essere garantino a un lavoratore a tempo pieno (36 ore) che si trova al gradino più basso di una qualsiasi azienda pubblica o privata?

Un’altra norma di civiltà dovrebbe quindi essere quella di fissare questo reddito minimo con una operazione di grande equità sociale che non possono essere gli 80 euro per tutti quelli sotto una certa soglia ma una somma decrescente che parte da ciò che serve per portare i redditi minimi almeno a 1.300-1.400 euro. Non so se qualcuno si è fatto i conti ma se a un lavoratore a mille euro al mese togliamo la spesa che deve affrontare per andare a lavorare (spese di trasporto, eventuale pasto fuori casa) alla fine non percepirà molto più di quanto percepisce un percettore di reddito di cittadinanza. Oggi un lavoratore a tempo pieno (36 ore settimanali) percepisce 6,67 euro netti all’ora, probabilmente meno di un percettore di reddito di cittadinanza.

Bene il reddito di cittadinanza, ma adesso è tempo di effettuare una politica salariale che metta al centro i lavoratori e non la rincorsa al costo del lavoro dei Paesi in via di Sviluppo che all’insegna della globalizzazione sta distruggendo decenni di lotte sindacali per i diritti dei lavoratori.

Più diritti, più controlli e lotta senza quartiere ai delinquienti che distruggono lo stato sociale!

A quando un reddito di dignità per i lavoratori?

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Se prendessimo coscienza della povertà accanto a noi, del 28.01.2019, lunedì, di Fedro

Gennaio 28, 2019 in Politica, Prima Pagina da fedro

Se i poveri prendessero coscienza della propria povertà e se fossero in grado di comprendere che la loro povertà è il frutto di una società che non si occupa degli ultimi, che non da chance agli ultimi, che considera gli ultimi una questione da rimuovere, allora si che questa società potrebbe cambiare.

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Regionali Sicilia 2017, Io voto per Giancarlo Cancelleri, del 20 ottobre 2017, venerdì

Ottobre 20, 2017 in Noi la pensiamo così, Politica, Prima Pagina da fedro

Regionali Sicilia 2017

Si vota il 5 novembre 2017

Io ho deciso.

Voterò per il candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri.

Non voglio convincere nessuno.

Non voglio fare polemiche con nessuno.

Ognuno decida di votare secondo conoscenza e coscienza.

Io non sono un militante del Movimento 5 Stelle.

Ho conosciuto Giancarlo Cancelleri 5 anni fa dopo la sua elezione all’Assemblea Regionale Siciliana.

Fu l’unico capogruppo dell’ARS che accettò l’invito di uno sconosciuto presidente di una associazione onlus, me medesimo, per parlare di Sicilia e di Regione Siciliana.

Da allora ci si è incontrati di tanto in tanto e ho avuto modo di apprezzarne la serietà e la disponibilità all’ascolto e alla comprensione.

Io voterò “convintamente” Giancarlo Cancelleri e i candidati del Movimento 5 Stelle perché sono uomini e donne che non fanno la politica per professione e non devono garantirsi la rielezione a vita attraverso politiche clientelari in quanto dopo due mandati non potranno più candidarsi, e questo è una garanzia che opereranno nell’interesse della Sicilia e dei siciliani.

Sono già settimane che una campagna di stampa orchestrata ad arte ci vuole convincere che i candidati del Movimento 5 Stelle non sono diversi dagli altri politicanti e che in più sono degli sprovveduti e degli impreparati. Per la legge dei grandi numeri è possibile che tra i candidati del Movimento ci possa essere qualche opportunista, così come è possibile che i candidati del Movimento scontino una certa inesperienza, e allora? I candidati del Movimento sono persone come noi, persone qualunque animate dalla voglia di fare e con tanto buon senso frutto dell’ascolto dei tanti cittadini che hanno contribuito a elaborare il programma di governo.

Io spero che in tanti si possa esprimere un voto libero, libero da qualsiasi condizionamento.

Per una Sicilia migliore io proverò a mandare alla Presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri.

Buon voto a tutti.

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Fare politica è una professione?, di Paolo Luparello, del 05.01.2017, giovedì

Gennaio 5, 2017 in Politica, Prima Pagina da fedro

Fare politica è una professione?, di Paolo Luparello, del 05.01.2017, giovedì

Fare politica è una professione? Secondo il mio modo di vedere no. Ritengo che ogni cittadino può essere portatore di un progetto politico nell’interesse della società in senso lato, o di una comunità in particolare, e ha il diritto di provare a realizzarlo attraverso l’esercizio di un mandato elettivo.

Ritengo inoltre che pur essendo naturale che un soggetto faccia politica per tutta la vita, non dovrebbe essere consentito lo svolgimento di mandati elettivi troppo a lungo. Ritengo che le origini della “casta politica”, e dei costi connessi, siano legate al fatto di aver “professionalizzato” l’attività politica e

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A proposito di bufale e grillate, del 4 gennaio 2017, mercoledì

Gennaio 4, 2017 in Politica, Prima Pagina da fedro

A proposito di bufale e grillate,

di Paolo Luparello

Fino a qualche giorno fa discutevamo di Costituzione e di deriva autoritaria. Archiviato il No referendario, mandato in panchina Matteo Renzi, adesso il tema del giorno è la bufala, naturalmente non il quadrupede dal quale si produce un ottimo latticino, ma la notizia farlocca con i requisiti della verosimiglianza alla quale si è disposti a credere in funzione del pregiudizio del lettore. Sull’argomento l’opinion maker sembra proprio essere Beppe Grillo il quale nel giro di pochi giorni ha assunto due posizioni apparentemente antitetiche. Il garante dell’antitrust, Pitruzzella, ha proposto solo 5 giorni fa un “network europeo anti-bufale” e Grillo lo ha attaccato paventando l’arrivo di una “nuova inquisizione”, salvo uscirsene proprio ieri con la proposta della istituzione di una giuria popolare per valutare le bufale. Perché questa giravolta? Forse perché sulle bufale ritiene di avere una esclusiva sulla capacità di riconoscerle? O forse Pitruzzella e Grillo parlano di bufale diverse? Per fortuna tra qualche giorno queste bufale lasceranno il posto ai problemi reali del Paese … forse!

Grillo propone sul blog una giuria popolare per valutare le bufale. Le migliori finiranno dritte in homepage

Pitruzzella (Antitrust) propone network europeo «anti-bufale». Grillo attacca: «Nuova Inquisizione»

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La crisi economica può attendere, parliamo di referendum!, del 19.10.2016, mercoledì

Ottobre 19, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

La crisi economica può attendere, parliamo di referendum!, del 19.10.2016, mercoledìLuparello e chinotto ai Cantieri

Fino a qualche mese fa Renzi navigava in cattive acque e gli si chiedeva conto e ragione dei mancati risultati che tutti ci aspettavamo. E invece, oggi, la priorità è il referendum. Le ricette di Renzi non hanno funzionato perché la Costituzione è vecchia e va riformata, o per meglio dire, rottamata. Quando Renzi parlava di rottamazione pensavo che si riferisse ai politici di lungo corso, si riferiva invece alla Costituzione. Nonostante tutte le leggi che hanno picconato i diritti di lavoratori e pensionati, il Governo ha bisogno di essere più veloce, di non dover perdere tempo a discutere con chicchessia, di riprendersi il governo dei territori sui quali lo Stato centrale tornerà a decidere cosa fare.

Il bello di tutta questa vicenda è che Renzi è riuscito a dividere gli italiani, i quali, come è noto, amano dividersi in fazioni, bianchi contro neri, guelfi contro ghibellini, polentoni contro terroni, e adesso sostenitori del Si e sostenitori del No. Come ha detto qualcuno, più del 90 % degli italiani non sa una mazza del merito del referendum e tantissimi di quelli che andranno a votare lo faranno per l’abilità mediatica dei sostenitori dei due schieramenti.

Da un lato si ripete a pappagallo che con il Si l’Italia decollerà verso un futuro ricco e radioso, mentre sull’altro fronte si nutrono seri timori sul destino che ci attende con una minoranza nel Paese che vincendo le elezioni diventa maggioranza in Parlamento con assoluta libertà legislativa senza dover perdere troppo tempo nel dibattito parlamentare.

Non sapevo che gli italiani avessero individuato nel bicameralismo perfetto l’origine di tutti i mali che hanno zavorrato l’Italia in tutti questi anni. Origine di tutti i mali che invece non è sfuggita ai Paesi stranieri, primi fra tutti Stati Uniti d’America, Paesi della UE, senza trascurare i grandi colossi della finanza internazionale. Abbiamo quindi un 90 % di italiani che non si farà una propria idea del quesito referendario per manifesta ignoranza, mentre dall’altra abbiamo mezzo mondo che sa esattamente cosa è bene per l’Italia e che apparentemente sembra sostenere la riforma Renzi-Boschi.

Mentre in Italia siamo quasi spaccati in due schieramenti del 50% circa ciascuno, gli altri Paesi sembrano unanimi nel loro giudizio. Ma mi domando, quale è l’interesse di mezzo mondo a suggerire all’Italia cosa è bene per l’Italia? E’ innegabile che non tanto i Paesi, quanto piuttosto gli investitori internazionali vogliono interlocutori forti con i quali si possano fare patti chiari (tra di loro) e lunghe amicizie. Degli interessi degli italiani non c’è traccia.

Gli italiani devono diventare competitivi con i Paesi che vantano uno stato sociale meno generoso e con trattamenti salariali più bassi.

No, non credo nelle politiche di questo governo Renzi e non credo alla sua affabulazione e ancora meno credo alla bontà della sua riforma costituzionale, visto che è costretto a ricorrere a trucchetti comunicativi e a marchette in legge di stabilità pur di portare dalla sua parte ampie fette della popolazione.

No, non credo nelle ragioni del Si, anche perché il messaggio che si vuole far passare non è esattamente quello dei contenuti della riforma costituzionale. La riforma di Renzi della Costituzione  è una brutta riforma e non accetto di passare per conservatore solo perché non condivido una riforma che viene definita dai suoi stessi estensori come un “meglio che niente”, come se una qualsiasi riforma potrà portare chissà quali vantaggi agli italiani, quando serve soltanto a far passare il messaggio che adesso in Italia c’è un uomo forte.

Ognuno si faccia gli affari di casa propria, ci si concentri su una legge elettorale costituzionalmente sostenibile e poi si vada dritti al voto e quel che deve succedere succeda.

Non dimentichiamo quello che è successo in Belgio e più recentemente in Spagna. Non hanno governi addirittura da anni, ma non per questo cambiano le costituzioni o modificano le leggi elettorali, o quantomeno noi non ne sappiamo nulla, invece qualcuno pensa che all’estero si sappia esattamente tutto su cosa sta succedendo in Italia. Ma ci facciano il piacere!

Qualcuno, tra i pochi lettori di queste righe, si domanderà a quale mulino porto acqua con il mio No al referendum. Sinceramente non lo so, penso soltanto che ogni cittadino dovrebbe fare quanto è nelle proprie possibilità per portare avanti il bene comune e in questo momento il bene comune è rappresentato dalla difesa della nostra Carta Costituzionale, ci vogliate credere ma questo è il mio libero convincimento.Vai a votare

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Un riforma al giorno … gabba il cittadino, e altri commenti, del 11.10.2016, martedì

Ottobre 11, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Un riforma al giorno … gabba il cittadino, e altri commenti, del 11.10.2016, martedìLuparello e chinotto ai Cantieri

E dopo aver letto questo circostanziato articolo qualcuno mi sa spiegare quale sarà l’effetto della riforma costituzionale sugli investimenti pubblici, atteso che la riforma renziana sembra la panacea di tutti i mali?
Investimenti pubblici, motore da rilanciare … 

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Troppi compiti? Ma che cavolo dice!, e altri commenti, del 10.10.2016, lunedì

Ottobre 10, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Troppi compiti? Ma che cavolo dice!, e altri commenti, del 10.10.2016, lunedìLuparello e chinotto ai Cantieri

Io sono uno di quei genitori che quando c’è stato da scegliere in quali sezioni iscrivere i propri figli ha scelto sempre quelle con i professori più esigenti. Ho visto e vedo le mie figlie stare nelle loro stanze e studiare ore e ore. Non mi sognerei mai di chiedere ai loro professori di ridurre il loro carico di lavoro. Questo è il periodo della loro vita in cui si formano al sacrificio e in cui devono imparare a conciliare impegno e tempo libero. Leggere che gli alunni vengono massacrati di compiti mi lascia esterrefatto. Ma come si fa a dire e scrivere cose del genere? Poi ci si lamenta che abbiamo delle nuove generazioni di apatici e svogliati, ma se sono i genitori che preferirebbero tenere i propri figli in un bel guscio protetto da ogni stress piuttosto che vederli impegnati nella palestra della vita.
Alunni massacrati dai compiti Carissimi prof, ma perché…. … 

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Abolire lo Statuto regionale, dice lui!, e altri commenti, del 09.10.2016, domenica

Ottobre 9, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Abolire lo Statuto regionale, dice lui!, e altri commenti, del 09.10.2016, domenica
Luparello e chinotto ai Cantieri

Il “buon” Ichino in questo caso si limita soltanto a rilanciare un articolo comparso su “Linkiesta”. La ricetta del bravo giornalista è quella di eliminare lo Statuto regionale, fonte di sperperi e di assistenzialismo becero, e di mettersi sotto la salda guida dello Stato centrale. I soldi che non verrebbero spesi in regalie varie a politici, lavoratori e cittadini siciliani potrebbero essere destinati alla costruzione di ponti, dell’alta velocità e di altre mirabolanti idee proposte nell’articolo. Ci sono giornalisti che quando ne hanno l’occasione non fanno le domande giuste nelle conferenze stampa e giornalisti che acchiappano quattro dati e costruiscono teoremi funzionali a progetti chiari soltanto a loro. Questo è il caso in questione. Io non posso dirmi un autonomista convinto ma non rinuncerò mai alle potenzialità del nostro Statuto soltanto perché una classe di politici indegna non è stata in grado di fare gli interessi dei siciliani. Qualcuno dovrebbe anche spiegare al bravo giornalista che i numeri che da li dovrebbe esaminare e comprendere meglio, come li comprendono le agenzie di rating che continuano a dare fiducia alla Sicilia e loro, forse, ne sanno qualcosa di più del giornalista superficiale che dovrebbe anche spiegare che cosa c’entra la situazione dei Comuni siciliani con lo Statuto regionale.
PER LO SVILUPPO DELLA SICILIA: PRIMO, RIDURRE L’AUTONOMIA DELLA REGIONE … http://www.pietroichino.it/?p=42129

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Il senso di Crocetta per l’Expo, e altri commenti, del 07.10.2016, venerdì

Ottobre 7, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Il senso di Crocetta per l’Expo, e altri commenti, del 07.10.2016, venerdìLuparello e chinotto ai Cantieri

Fantastico Crocetta! Sull’onda del successo milanese all’Expo 2015 ci riprova e vuole fare una Expo tutta sua. Meraviglioso il mandato dato a due dirigenti generali di trovare le risorse per sostenere i costi. Ci dobbiamo preparare per una raccolta fondi? Ma non poteva utilizzare i fondi riservati del Presidente?
Crocetta ci riprova: “Faremo un Expo siciliano per il G7 a Taormina” … 

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Tra olimpiadi mancate e ponti sospesi, e altri commenti, del 06.10.2016, giovedì

Ottobre 6, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Tra olimpiadi mancate e ponti sospesi, e altri commenti, del 06.10.2016, giovedìLuparello e chinotto ai Cantieri

Lo scetticismo in cui mi ha fatto piombare questa politica tutta lustrini e chiacchiere, deve avermi costretto a vivere in un mondo parallelo in cui la parola d’ordine è no e si critica a prescindere. E invece esiste un mondo reale nel quale il ponte sullo stretto lo si fa in 7 anni, se non in meno, e in cui i miliardi per fare i ponti piovono dal cielo del governo Renzi. Segnate questa data 31 dicembre 2023. Tutti in coda per passare sul ponte sullo stretto di Messina!
Faraone e il Ponte sullo Stretto: “Possibile nel 2023” … 

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Renzi sempre meno popolare, e altri commenti, del 04.10.2016, martedì

Ottobre 5, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Renzi sempre meno popolare, e altri commenti, del 04.10.2016, martedìLuparello e chinotto ai Cantieri

Perchè? Cosa dovrebbe fregarne qualcosa a Obama, prossimo al “pensionamento”, del calo di popolarità di Renzi? Il solito modesto! È bello sapere che ogni mattina c’è qualcuno che si fa un bagno di umiltà
Renzi: “Mio calo di popolarità? Fisiologico, ne ho parlato anche con Obama” … 

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Il senso delle regole per Renzi, e altri commenti, del 03.10.2016, lunedì

Ottobre 4, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Il senso delle regole per Renzi, e altri commenti, del 03.10.2016, lunedìLuparello e chinotto ai Cantieri

E questo lo fa senza modifiche alla Costituzione. Chissà di cosa saranno capaci i nuovi governanti con governi stabili ed efficienti!
Consiglio di Stato, magistrati amministrativi contro Renzi: “Forzata la legge per nominare la Manzione” … 

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Lavoratori italiani offresi, e altri commenti, del 02.10.2016, domenica

Ottobre 2, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Lavoratori italiani offresi, e altri commenti, del 02.10.2016, domenicaLuparello e chinotto ai Cantieri

E io che pensavo che la riforma costituzionale avrebbe attirato a iosa i capitali esteri in Italia. Avrà sicuramente il suo peso, così sembrano pensarla Renzi e Napolitano tra i tanti, ma il Ministero dello Sviluppo Economico pensa che ci sono altri temi che possono attrarre gli investitori, per esempio il costo del lavoro. Il Ministero ci tiene a far sapere che un ingegnere in Italia costerà 10 mila euro lordi annui in meno rispetto a quello di un altro Paese europeo del calibro della Francia o della Germania. Il Ministero ci tiene anche a far sapere che la dinamica salariale negli ultimi anni è stata molto contenuta.

Leggere queste cose di un Paese in via di sviluppo ci sta, leggerlo di una delle 7 economie più sviluppate del Pianeta lascia basiti, per di più da italiano. Dovremmo andare a caccia di investitori stranieri dimostrando che abbiamo infrastrutture efficienti, soprattutto nel campo dei trasporti e della connettività web (banda larga e ultralarga), che i tempi della burocrazia e della giustizia sono rapidi, che la sicurezza è offerta da Forze dell’Ordine sulle quali non si lesina in investimenti sia in capitale umano sia in nuove tecnologie,  e tante altre cose che interessano chi investe e invece gli diciamo che noi costiamo meno. Effetti della globalizzazione. Non sono gli altri che devono raggiungere i nostri livelli ma siamo noi che dobbiamo adeguarci a livelli più bassi, altrimenti come farà la ricchezza mondiale ad accumularsi sempre di più nelle tasche di quella quota esigua di persone che ne possiede la maggior quota?
Lavoro, la gaffe del governo sugli stipendi “Investite qui, gli italiani costano meno” … 

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Sugli spacconi, sui coerenti, e altri commenti, del 01.10.2016, sabato

Ottobre 2, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Sugli spacconi, sui coerenti, e altri commenti, del 01.10.2016, sabatoLuparello e chinotto ai Cantieri

Ieri sera è andato in scena su La7 un confronto sulle ragioni del si e quelle del no al referendum per la modifica della Costituzione, da un lato Renzi, per il Si, e dall’altro il prof. Zagrebelsky, per il No.

Tra Renzi e Zagrebelsky naturalmente non c’è confronto, purtroppo, sul piano della efficacia della comunicazione.

Quanti hanno colto i rilievi che Zagrebelsky ha posto sulla selezione dei nuovi senatori, per esempio?

Troppi italiani sono stati bromurizzati, se arrivano a scambiare il modo posato di ragionare di un ex giudice costituzionale con rincoglionimento.

Il massimo è stato quando Renzi ha invitato Zagrebelsky a non fissarsi sugli articoli … il lavoro della Corte!

Sarebbe stato più opportuno che le ragioni del Si non venissero affidate, in un confronto tecnico, a un politico, quanto piuttosto a un costituzionalista che condivide la riforma voluta dalla Boschi.

Non avrebbe certamente fatto share la trasmissione, ma quantomeno non avremmo assistito a un brutto spettacolo di uno spaccone che dice quel che la gente, di questi tempi, si vuol sentire dire e che sta tentando di usare il referendum per uscire dalla curva discendente che sembra abbia intrapreso la sua stella politica.

Continuo a pensare che il Governo deve far funzionare le leggi e le istituzioni che ci sono, piuttosto che provare a cambiare le regole con effetti che soltanto gli addetti ai lavori, e chi non ha deciso di affidare la propria carriera alla appartenenza a cerchi e chiesti magici, vedono con chiarezza.

Zagrebelsky non avrebbe dovuto accettare il confronto con un politico che vive di immagine e che conosce le regole della comunicazione. Quello che Renzi non ha voluto capire è che la “sua” riforma ha tanti punti sui quali la Corte Costituzionale potrà essere chiamata a esprimersi e Zagrebelsky è riuscito ad anticipargliene alcuni. Ma per Renzi tutti quelli che non la pensano come lui sono gufi e parrucconi. Vedremo.
Renzi vs. Zagrebelsky, la clava imbonitoria contro l’argomentare indifeso … 

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E se Renzi si dimette?, e altri commenti, del 28.09.2016, mercoledì

Settembre 28, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

E se Renzi si dimette?, e altri commenti, del 28.09.2016, mercoledìLuparello e chinotto ai Cantieri

Stiamo correndo il rischio che il prossimo referendum costituzionale non verrà deciso per il merito della proposta di modifica della Costituzione ma per una mera questione di ripicche. Sentire D’Alema scagliarsi contro Renzi potrebbe indurre qualcuno a votare per il Si solo per il piacere di andare contro “baffetto”, e lo stesso potrà valere per chi vuole essere sempre e comunque su una posizione diversa da quella di Berlusconi, o di Salvini o del M5S o di chiunque altro abbia in antipatia ma collocato nello pseudo-schieramento del No al referendum.
Renzi sembra in caduta libera nei consensi e nel gradimento dei cittadini. Ha perso tutto lo slancio che ne aveva fatto una speranza per tanti italiani, e tra questi anch’io. Possibile che non si renda conto che di questo passo il suo destino è segnato? Possibile che sia finita l’era del rottamatore e di quello che prometteva che sarebbe andato fuori dalla politica se avesse perso il referendum? E’ possibile che una persona, per di più pubblica, possa venir meno agli impegni che ha assunto? Probabilmente Renzi conta sulla memoria corta di noi italiani, e spera che prima o poi gli esca la “carta buona” della ripresa “vera” dell’economia, e per sfidare la sorte continua a lanciare scommesse, ultime in ordine di tempo il piano della lavagna (Berlusconi almeno aveva firmato un contratto con gli italiani da Vespa) e il ponte sullo Stretto di Messina. Mi è però venuto un dubbio. E se Renzi stesse organizzando un complotto contro il Movimento di Grillo?
Mettiamo conto che Renzi perde sul referendum e contro l’idea della maggioranza degli italiani si dimette e abbandona la politica. Naturalmente lui dirà che avrebbe voluto rilanciare l’Italia e che avrebbe voluta farla più grande di quanto sia mai stata, ma di fronte alla bocciatura del Paese ne trae le conclusioni e lascia a gufi e a quelli del “No a prescindere” l’onere di governare l’Italia.
A questo punto il Movimento 5 Stelle si troverebbe sul baratro di nuove elezioni che lo consacrerebbero alla guida del Paese. Sarebbero pronti? Sono mesi che cercano un assessore al bilancio per il Comune di Roma, chissà quanto ci impiegheranno a trovare un ministro dell’economia! Quanto durerebbe il Movimento al governo? Andrebbe a finire che Renzi, novello tribuno, verrebbe richiamato dallo spartano eremo per tornare alla guida del Paese e il suo regno non avrebbe più fine. Speriamo che Renzi sia il “poltronaio” che tanti adesso lo credono e che finisca di rovinarsi con le sue mani lasciando al popolo italiano l’onere di emettere il giusto verdetto alle elezioni politiche del 2018 … che sono più vicine di quanto si possa immaginare!

Renzi, non si usi il referendum per far cadere il governo … 

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M5S, dallo streaming al silenzio, e altri commenti, del 27.09.2016, martedì

Settembre 27, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

M5S, dallo streaming al silenzio, e altri commenti, del 27.09.2016, martedìLuparello e chinotto ai Cantieri

Anch’io, come tanti, penso, mi sono lasciato incuriosire dalla festa del movimento di Grillo, Italia a 5 stelle. Domenica scorsa mi sono recato al “villaggio”, ma mi sono limitato a percorrerne il perimetro esterno, tanto per provare a respirarne l’atmosfera. Devo dire che si respirava una bella atmosfera. Tanta gente che seguiva ciò che alcuni oratori dicevano in diversi palchi e palchetti, che si informava a vari gazebo, che si infervorava a difesa di una tesi, insomma un bell’esempio di impegno politico e sociale. Riuscire a fare questo, riuscire a coinvolgere le persone, a farle uscire dal riccio in cui troppi si sono chiusi, è certamente qualcosa di positivo e che dovrebbe far riflettere i tanti uomini di partito che il dibattito preferiscono farlo soltanto tra pochi intimi e non ascoltando ciò che viene dai semplici cittadini che aspirano a dire la propria. A fronte di questa grande democraticità nel confronto della base, il vertice del movimento sembra perdere i connotati che ce lo hanno fatto conoscere all’inizio della grande affermazione elettorale. A che tutto doveva essere fatto con il coinvolgimento degli attivisti, in diretta streaming, nella massima trasparenza, fuori dai salotti televisivi, a che abbiamo cominciato a conoscere i loro portavoce nei talk show, hanno diminuito gli eventi in streaming, a passare a un non statuto e non regolamento a uso e consumo di Grillo. Effettivamente far assistere chiunque alle riunioni dei portavoce o delle giunte si prestava a scoprire le proprie strategie e si rischiava di fornire agli avversari politici elementi che potevano essere usati contro il movimento, ma non lo immaginavano questo? Pensavano che avrebbero assistito alle loro performance soltanto i grillini? Il silenzio che oggi Grillo impone ai propri portavoce e attivisti sul caso Roma, perchè di caso si tratta, è da considerare una necessità per attenuare le tensioni interne e favorire l’individuazione di una soluzione o rappresenta il preludio di qualcos’altro? Il qualcos’altro, secondo me, è il fatto che così come tutti trovavano un comune denominatore contro Berlusconi, e oggi contro Renzi, anche all’interno del movimento il comune denominatore è di essere per l’affermazione dell’onestà (come se l’onestà non fosse un valore comune, per fortuna, a molti cittadini, non necessariamente tutti grillini) e contro le caste e il “magna magna”, salvo poi scoprire che una volta sbaragliato il campo avversario ci si deve confrontare con i problemi di tutti i giorni. Come la pensano i grillini sui problemi di tutti i giorni? Amministrare un piccolo comune o una piccola città non è detto che faccia emergere conflittualità tra le diverse anime del movimento locale, ma il governo di una metropoli, dove gli interessi e le problematiche sono enormi, i conflitti interni emergono, vedi appunto Roma. Aveva forse ragione la Taverna, se non ricordo male, quando diceva che a Roma si stava preparando un complotto per far vincere il M5S? E che cosa succederà se il M5S vincerà le elezioni politiche nel 2018? Il silenzio, per ora solo su Roma, fino alla vittoria aiuterà a rinviare a dopo l’esplodere delle contraddizioni che oggi sono sopite da alcuni obiettivi comuni e condivisi come il reddito di cittadinanza e la riduzione dei costi della politica, ma quando il movimento guiderà il Paese quali saranno le scelte del movimento in tutti i vari settori? Saranno condivise da tutta la base o verranno fuori le diverse anime che come si dice vanno dall’estrema sinistra all’estrema destra, se queste parole hanno ancora un senso? Ben venga una politica che riesca a scardinare lobbie stantie e governanti con armadi pieni di scheletri, basta che arrivi con le idee chiare e che non impieghi tutta una legislatura per risolvere beghe di scontrini e di espulsioni.
Grillo ai suoi: ‘Non rilasciate dichiarazioni’ … 

Paola Taverna (M5s): “A Roma c’è un complotto per farci vincere”… 

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L’uomo della trazzera, gli uscieri e la Monterosso, e altri commenti, del 25.09.2016, domenica

Settembre 25, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

L’uomo della trazzera, gli uscieri e la Monterosso, e altri commenti, del 25.09.2016, domenicaLuparello e chinotto ai Cantieri

In questi anni ho avuto modo di incontrare due o tre volte il cittadino/portavoce Cancelleri. Incontri che sono nati da un invito al quale rispose per partecipare a un incontro dell’associazione “Perché no…qualcosa si muove”. Mi è sembrata una persona disponibile al dialogo e al confronto. Io non so se sarà lui il candidato alla presidenza della regione per il M5S e men che meno so se il M5S vincerà le elezioni, ma da funzionario dell’Amministrazione regionale mi sento di dire che questa corsa parte con il piede sbagliato. Sulla Monterosso è facoltà del nuovo presidente decidere se attuare o meno lo spoil system e quindi se allontanare o meno la Monterosso dall’Amministrazione regionale trattandosi di soggetto esterno e non funzionario di ruolo. Invece sulla intercambiabilità delle funzioni tra un dirigente e un usciere nutro qualche perplessità e mi sembra una boutade buona per attizzare gli animi su un nervo scoperto al quale l’opinione pubblica è molto sensibile. Erano settimane, se non mesi, che sembrava che i dipendenti regionali fossero stati dimenticati, e Cancelleri lancia questo siluro sul passaggio, per qualcuno, da dirigente a usciere a più di un anno dalle elezioni, non oso pensare cosa arriverà a dire in prossimità delle stesse (pubblica gogna, punizioni corporali, campi di rieducazione lungo le trazzere stellate). Voglio ricordare a tutti i contendenti che esistono strumenti precisi che consentono di punire chi si rende meritevole di essere punito e che utilizzare il metodo Crocetta non si è rivelato il migliore in questi 4 anni di governi rivoluzionari. Se qualcuno si è comportato male con il cittadino/portavoce Cancelleri o con i suoi colleghi o con i suoi attivisti, quando sarà al governo potrà prendere tutti i provvedimenti del caso ma se vogliono fare il bene della Sicilia questo genere di annunci che hanno il sapore di “non faremo prigionieri” non mi sembra il più adatto, mi rendo però conto che il mio potrebbe essere un commento da potenziale usciere e ancora non lo so!
Cancelleri pensa alle elezioni: “Se vinciamo, Monterosso a casa” … 

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Università “infetta”, e altri commenti, del 24.09.2016, sabato

Settembre 24, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Università “infetta”, e altri commenti, del 24.09.2016, sabatoLuparello e chinotto ai Cantieri

L’analisi di Pietro Ichino per quanto apprezzabile per la schiettezza lascia di stucco. Si ammette l’esistenza di un sistema “criminogeno” e come soluzione si propone una forma di incentivazione agli atenei virtuosi. Quindi non è configurato come rilevante penalmente il fatto che si facciano dei concorsi per favorire certi candidati a scapito di altri, anche se più preparati e più meritevoli. Nella sua analisi, però, Ichino tralascia il fatto che spesso la pratica “poco ortodossa” ha riguardato familiari e affini e non soltanto ricercatori devoti e con grandissimo spirito di sacrificio.
LA PESTE DEI CONCORSI UNIVERSITARI: CHE COS’È E COME LA SI CURA … 

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Mille cantieri al giorno per le interviste del governo, e altri commenti, del 23.09.2016, venerdì

Settembre 23, 2016 in Politica, Prima Pagina da fedro

Mille cantieri al giorno per le interviste del governo, e altri commenti, del 23.09.2016, venerdìLuparello e chinotto ai Cantieri

Se un lettore distratto leggesse questo articolo potrebbe pensare che in Sicilia partiranno altri mille cantieri dopo quelli annunciati più di una settimana fa dalla vicepresidente, anche quelli mille. Ma se avessero fatto un’unica conferenza stampa? Puerile, poi, sembra la larvata critica alla decisione della sindaca di Roma di rinunciare alla candidatura alle Olimpiadi del 2024.
Crocetta e il Patto per il Sud: “Partiranno mille cantieri” … 

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