Io la penso così, di Paolo Luparello, del 03.02.2017, venerdì
Con il coraggio che lo contraddistingue Crocetta annuncia la sua ricandidatura. E’ una buona notizia. I siciliani potranno così tributargli il giusto riconoscimento per cinque anni di successi, di risultati raggiunti, di dimostrazione del senso di amicizia verso gli amici, di denuncia del malaffare che farà lavorare per anni la magistratura. Naturalmente se in tutto questo mulinare gli sfugge qualche pagliuzza nell’occhio di uno stretto collaboratore, non sarà per questo che se ne potrà dare un giudizio negativo.
Certo dovrà andare a spiegare come mai non riesce a poter contare su una maggioranza stabile nel Parlamento siciliano e su come pensa di poterla avere in una prossima legislatura, ma saranno i numeri del suo mandato a parlare, anche se sono curioso di conoscere i nomi dei suoi nuovi compagni di viaggio visto che quelli del Megafono che ha portato in Parlamento sono passati ad altri schieramenti. Ingrati.
La questione morale non interessa soltanto la politica e certi episodi di malcostume tra i dipendenti dovrebbero essere puniti con maggior rigore, anche se dovrebbe essere la vergogna a impedire a chi si macchia di certi reati a presentarsi in un luogo di lavoro dove la dirittura morale dovrebbe essere la precondizione per svolgere un lavoro al servizio dei cittadini per conto della Pubblica Amministrazione.
Le chiacchiere, non quelle di carnevale, non le fanno soltanto i politici locali. La situazione che si è determinata a Bruxelles sulla finanziaria nazionale la dice lunga sull’iperpresenzialismo dell’ex presidente del Consiglio e sulla sua capacità far credere quello che proprio non è, a partire dai soldi che ha promesso a destra e a manca ma che non sembrano voler venire fuori … i terremotati, tra i tanti, ancora aspettano.
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