Fare politica. Perchè?, di Paolo Luparello, del 25.02.2017, sabato

25 Febbraio 2017 in Noi siamo diversi, Prima Pagina

Fare politica. Perchè?, di Paolo Luparello, del 25.02.2017, sabato

Sono anni che qualche amico mi riferisce di voci che girano sul mio conto. Voci in ordine a un mio fine politico. Potrei dire, menomale che non girano voci di altro tipo. 

A parte la battuta, avere un fine politico non è proprio una considerazione di cui essere soddisfatti in quanto nell’accezione comune significa che tutto ciò che fai ha un fine nascosto e quindi, sostanzialmente, sei un’ipocrita e hai dei secondi fini in tutto ciò che fai.

Posso soltanto dire che ho sempre cercato di fare al meglio ciò che ho fatto e se questo ha portato qualche persona ad apprezzare il mio impegno umano, professionale, sindacale, non posso che essere grato loro e se, in questa fase della mia vita, ho deciso di intraprendere un altro difficile percorso spero di poter ancora contare su chi mi conosce e che mi giudicherà per quel che ho fatto e che faccio, e non per quel che qualcuno crede di sapere.

Qualche altro amico mi ha invece riferito che quando si parla di me mi si descrive come un visionario e anche questa definizione non è propriamente una considerazione positiva. Visionario lo sono e se non fosse così non avrei fatto quel che ho fatto fino a oggi. Visionario in politica vuol però significare che sarei facile preda degli squali che vivono nel mare della politica politicante e che sono avvezzi ai trucchi e alle trappole utili per far andare le cose come devono andare nel loro interesse e delle loro corti.

Posso soltanto dire che io credo nella politica fatta nell’interesse del bene comune. Nell’interesse di chi ha bisogno che i servizi funzionino. Affinchè i soldi pubblici vengano spesi per aiutare chi non ce la fa e per creare reddito per quanti più cittadini possibile. Una politica che si adoperi affinchè la sicurezza venga declinata in tutte le sue diverse connotazioni.

Se avrò un ruolo politico sarò diverso dai tanti politici di cui si parla negativamente? Si. Credo di averlo dimostrato nei fatti. Oggi potrei essere ai vertici della dirigenza sindacale di un importante confederazione e non lo sono perchè ho capito che avevo strumenti spuntati per contrastare la controparte datoriale. Oggi potrei essere a capo di un importante ufficio regionale e non lo sono perchè non avrei avuto la possibilità di fare ciò che credevo il meglio per la mia Amministrazione. Sbaglierò, ma ritengo che non ci può essere onore nell’essere una figurina manovrata da altri, anche se questi altri sono di specchiata onestà.

Avere un ruolo politico significa invece esercitare una funzione perchè godi del sostegno del popolo che ti ha dato fiducia e al quale devi rispondere del tuo operato.

Sono tante le cose che non funzionano e che invece potrebbero funzionare soltanto se lo si volesse. Questo è quello che vorrei provare a fare, far funzionare quel che potrebbe funzionare. Sembra un gioco di parole, ma da lì vorrei partire per cambiare le cose.

Alle prossime elezioni regionali potreste avere la possibilità di votare una persona che non avete mai votato, Paolo Luparello.

Ho le idee chiare su ciò che voglio fare e a suo tempo ne parleremo.

Farò una campagna elettorale “low cost” per non dire “zero cost”, al massimo potrò offrire un caffè o un calice di buon vino ai non astemi, perchè non intendo fare debiti per un ruolo che considero un servizio alla collettività e che non mi dovrà portare alcun vantaggio economico.

Fare politica, per come la intendo io, non deve migliorare di un euro il mio tenore di vita e tutto quello che va oltre il reddito di lavoro da me percepito sarà utilizzato per fare politica, per sostenere le attività di una associazione che mi aiuterà a svolgere al meglio il mio mandato e che faccia crescere una squadra di persone in grado di continuare quel percorso che abbiamo iniziato.

Ma per le elezioni regionali c’è ancora tempo. Il percorso che porterà alle elezioni regionali ha una importante tappa intermedia che sono le elezioni comunali di Palermo. Alle elezioni comunali di Palermo sostengo due persone che stimo. Io sosterrò per le elezioni al consiglio comunale di Palermo Nicola Macaione e per l’elezione a sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli entrambi del movimento de “I coraggiosi” che auspico sarà anche il movimento che si presenterà alle prossime elezioni regionali.

Quello che chiedo ai miei amici è di starmi vicino, di continuare quel rapporto che ci ha legato in tutti questi anni e che mi ha anche permesso di essere la persona che sono.

Insieme potremo fare qualcosa e insieme sarà un bel viaggio, almeno ci avremo provato!

Grazie

 

P.S. Se volete sapere quale è la mia esperienza professionale consultate il mio cv al link http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssessoratoEconomia/PIR_DipBilancioTesoro/PIR_Trasparenzavalutazioneemerito/PIR_Curriculavitaedelladirigenza/14022017%20CV%20LUPARELLO.pdf