News istituzionali, del 15.07.2013, lunedì
15 Luglio 2013 in News istituzionali
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Sommario news da www.regioni.it – n. 2300 – venerdì 12 luglio 2013 –
- NoiseFromAmeriKa – Bollettino settimanale – Settimana 29-2013
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Sommario news da www.regioni.it – n. 2300 – venerdì 12 luglio 2013
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Regioni: cinema e spettacolo dal vivo, settori da rilanciare
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Cooperazione Territoriale Europea 2014-20: analisi e proposte delle Regioni
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Ordine del Giorno in materia di OGM: il testo integrale
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Carburanti: sciopero impianti autostradali dal 16 al 19 luglio
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Roberto Giovanni Marino è il nuovo Segretario della Conferenza Stato-Regioni
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Biblioteca: Regioni, Corecom e banda ultralarga
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- NoiseFromAmeriKa – Bollettino settimanale – Settimana 29-2013
Letture per il fine settimana, 13-7-2013
Questa settimana: pessimismo sulla situazione egiziana; nostradumbass meets voltremont; ancora su femminicidio (o femicidio); un riassunto del ruolo della CDP; il rimborso del debito e l’ufficio complicazione affari semplici.
Buona lettura e buon fine settimana – Leggi il resto dell’articolo
Perché non si taglia la spesa
Oggi sul Corriere Alberto Alesina e Francesco Giavazzi si domandano perché in Italia non si taglia mai la spesa ma si aumentano le tasse. Suggerisco con un aneddoto che la cultura (keynesiana vecchio stampo e/o cattolica) della classe dirigente ha la sua importanza nella risposta alla domanda. Leggi il resto dell’articolo
Un popolo di illusi?
Giuliano Amato non gode di una grande reputazione in Italia di questi tempi. Gli ex-comunisti non gli hanno mai perdonato di essere stato capo di gabinetto di Craxi. Gli ex-socialisti non gli perdonano di essersi schierato a sinistra. Gli italiani lo considerano l’epitome della casta – professore universitario, politico, detentore o ex-detentore di innumerevoli cariche e candidato permanente a tutte le altre. Eppure ha scritto, insieme ad uno dei più brillanti storici italiani, un libro che merita di essere letto e meditato con molta attenzione. – Leggi il resto dell’articolo
Brunetta, l’IMU e il FMI.
In estate mi capita più spesso che in altri periodi di immergermi nel buon vecchio “puzzo di stampa”, cioè la lettura del giornale in versione integrale su carta. Facendolo si trovano cose che altrimenti non si sarebbero notate, come questa lettera di Renato Brunetta al direttore del Corriere della Sera sul consiglio del FMI al governo italiano sulla possibile eliminazione dell’IMU. Val la pena di essere brevemente commentata come esempio di cattivo uso di argomenti (apparentemente) scientifici a sostegno di posizioni meramente politiche. – Leggi il resto dell’articolo
Il moltiplicatore degli Investimenti pubblici e le favole
Di questi tempi, davanti alla recessione che stiamo attraversando, il rimedio invocato da molti, soprattutto dalla sinistra più estrema, Vendola, Landini, Cofferati solo pochi giorni fa, e che si dice fermamente keynesiana è uno solo: investimenti pubblici! Nei corsi di Macroeconomia dei primi anni si insegna ma soprattutto si insegnava, il modello IS-LM che è una rappresentazione grafico-matematica del pensiero di Keynes. In questo modello, specie nella sua forma più semplice, un aumento degli investimenti pubblici fa crescere il reddito di molto più di quanto viene speso inizialmente. Il motivo? Il motivo è che gli investimenti si trasformano in reddito che si trasforma in consumo che crea altro lavoro e reddito e così via in un ciclo che alla fine si esaurisce ma genera un sostanzioso aumento del PIL (sulla lavagna!!). – Leggi il resto dell’articolo
L’aumento dell’IVA. Qualche numero e qualche riflessione.
Il modus operandi del governo sta ormai assumendo la dimensione di una piccola regolarità empirica: focalizzarsi su questioni relativamente minori e intervenire mediante rinvii. Dopo la vicenda IMU è stata la volta dell’aumento di un punto dell’aliquota IVA, che è stato scongiurato principalmente anticipando temporalmente altre tasse. Il battage propagandistico precedente all’aumento IVA dipingeva in alcuni casi scenari terrificanti, affermando che le conseguenze sarebbero state funeste. Anche se ci sono pochi dubbi sul fatto che inasprimenti fiscali possono peggiorare la recessione già in corso, soprattutto in assenza di riforme strutturali per promuovere la crescita,è utile guardare da vicino i numeri in gioco ed effttuare anche qualche riflessione su quali tasse possono fare più male al paese. – Leggi il resto dell’articolo
Tags: NoisefromAmerika, Regioni.it
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