Maggio 17, 2014 in Post ad hoc, Prima Pagina
La lettera che ho inviato al direttore di LinkSicilia a proposito del malessere che prova un funzionario della Pubblica Amministrazione quando la sua categoria viene attaccata dalla politica e additata come fonte di tutti i mali ha raccolto molti consensi. Anche i commenti al post sul sito di LinkSicilia sono stati tutto sommato molto garbati e pertinenti. Qualcuno mi ha anche invitato a essere conseguente e ad assumere l’iniziativa per veicolare il malcontento diffuso che serpeggia tra tanti dipendenti della Regione che non sopportano più le continue campagne di stampa contro e gli attacchi di una politica che tenta di allontanare da se le proprie responsabilità.
Non tutti però la pensano alla stessa maniera. Ho ricevuto un commento sul blog dell’Associazione che presiedo, Perche no … qualcosa si muove, a proposito della lettera al direttore dal quale riporto “… Mi ha sorpreso invece la tua reazione, perché in qualche modo legata al vecchio schema di sindacato che pensavo che tu e questa Associazione si fosse lasciata alle spalle. Un arroccamento in difesa che non porta a nulla in perfetta armonia con i sindacalisti le cui corresponsabilità dell’attuale scempio della P.A. regionale sono innegabili. Mi sarei aspettato un invito a Faraone per discutere della Sicilia che vogliamo, coglierne le proposte ed anche le provocazioni e rispondergli punto per punto, ma ammettendo le questioni sulle quali non gli si può che dare ragione. …”.
In effetti il commentatore non sa, anche perchè non l’ho pubblicizzato, che ho provato ad avere un contatto con l’on. Faraone attraverso un iscritto al PD e sembra che dopo le elezioni questo stesso iscritto proverà a organizzare un incontro pubblico nel quale si potrà parlare delle idee di Faraone sulla riforma che ha tradotto nel famoso decalogo.
Ma scrivo questo articolo non per invitare a una maggiore attenzione nel seguire ciò che produco ma per approfittare di questo spunto per una riflessione più generale sulla riforma della Regione Siciliana e sulle attese che i diversi attori ripongono su di essa.
Se insieme ad alcuni amici abbiamo costituito l’Associazione “Perchè no … qualcosa si muove” e attorno a essa abbiamo raccolto oltre 50 amiche e amici non è per svolgere una azione di lobbing tesa a garantire il mantenimento dello status quo e per cercare di avere particolari vantaggi a favore degli associati o delle categorie che potrebbero rappresentare (abbiamo dirigenti, funzionari e istruttori direttivi pensionati). Per fare questo ci sono i sindacati e ci sono i politici, non serve una associazione come la nostra.
Lo spirito che mi muove e che credo abbia mosso gli altri associati è il bisogno di “Buona Amministrazione” fatta nell’interesse della collettività e nel rispetto delle leggi. “Scontato”, penserà il comune cittadino nella considerazione che stiamo parlando di una Pubblica Amministrazione. E invece nulla è scontato e non soltanto per i comportamenti di alcuni dipendenti infedeli le cui gesta sono ascese agli onori della cronaca. Certi comportamenti della politica che a prima vista potrebbero sembrare una sua prerogativa vengono attuati in spregio delle norme e dei contratti e in pochi hanno il coraggio della denuncia.
E’ per questo che mi indigno quando sento o leggo le dichiarazioni di un politico che dimostra di saperne quanto l’uomo della strada e pretende di riformare la Pubblica Amministrazione.
Detto ciò, ben venga chi ha idee e soprattutto esperienza per efficientare l’Amministrazione regionale.
Personalmente e a livello di Associazione siamo interessati a un modello di Regione che funzioni, che eroghi servizi, e per la quale sia onorevole lavorare.
Tutto il resto, merito, avanzamenti di carriera, concorsi, lo lascio ai sindacati. E’ materia loro e legittime aspettative di chicchessia.
Se qualcuno pensa che i dipendenti della Regione siano troppi è libero di pensarlo e di proporre delle soluzioni per ridurlo. Naturalmente avrà le idee chiare su quanto personale serve nei diversi uffici e se ci sono uffici che vanno chiusi e attività che vanno passate ai comuni o ai liberi consorzi.
Possiamo parlare di tutto, basta però che venga data la possibilità ai lavoratori di dire la propria e non soltanto in materia di riclassificazione o di salario accessorio.
La nostra Associazione ha iniziato un percorso che ci ha portato a confrontarci al nostro interno e a confrontarci con testimoni di qualità che hanno accettato il nostro invito a partecipare al percorso “Quale Regione per quale Sicilia” che ci porterà alla stesura del documento programmatico “La Regione che vorrei” che è destinato a essere il programma del nostro movimento politico per la Buona Amministrazione … senza una Buona Amministrazione non ci potranno mai essere buone riforme … la Buona Amministrazione sono le gambe sulle quali è possibile far viaggiare spedita la Buona Politica … noi ci stiamo provando!
Detto questo siete padronissimi di non credermi ma io non sono attaccato a nessuno status quo e il cambiamento, il continuo cambiamento, io lo pratico tutti i giorni! Quindi, non attaccatemi addosso le etichette di sindacalista o di difensore della corporazione dei dirigenti … lo sono stato, non posso negarlo, ma oggi faccio altro e voglio lavorare con tutte le donne e tutti gli uomini di buona volontà della Regione per provare a cambiare qualcosa … e ben venga anche il confronto con i cittadini nostri utenti dal quale abbiamo soltanto da guadagnare perchè è a loro che dobbiamo rendere conto del nostro operato e non soltanto alla politica!

Tags: Faraone, Riforma
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