Io la penso così, di Paolo Luparello, del 09.02.2017, giovedì

9 Febbraio 2017 in Prima Pagina, Rassegna stampa

Io la penso così, di Paolo Luparello, del 09.02.2017, giovedì


La vicenda del finanziamento di questa importante manifestazione golfistica è meritevole di un approfondimento. Io non entro nel merito se debba rientrare tra le priorità del governo dare copertura finanziaria alla manifestazione che verosimilmente potrebbe far diventare l’Italia una delle mete di questo importante settore che sicuramente muove interessanti flussi turistici legati ai cultori di questa pratica sportiva. L’approfondimento che invece voglio fare riguarda le modalità attraverso le quali si è data copertura a questa manifestazione. Se non fosse stato per le ripetute “bocciature” dei diversi tentativi con i quali si è provato a finanziare la manifestazione nessuno ne avrebbe saputo nulla e invece si viene a scoprire che già 60 milioni di euro furono allocati, mentre i restanti 90 circa non si è riusciti ad approvarli in sede di idoneo strumento normativo (legge, decreto legge, altro), il tutto con una modalità quasi “carbonara”, come se non si dovesse sapere che stavamo finanziando un importante evento. Forse si temeva l’effetto “Olimpiadi a Roma”? Forse si temeva che finanziare una manifestazione golfistica di queste “diemensioni” potesse apparire eccessiva? Non saprei. So soltanto che se ci sono da trovare i soldi per il golf, per la olimpiadi o per gli F35 i soldi vengono trovati, se ci sono invece da sistemare i terremotati in situazioni di emergenza si hanno difficoltà a trovare i soldi. Forse è per questo che non si è voluto parlare apertamente della “Ryder Cup”?

Che tutto quello che vede coinvolti i 5 stelle finisca sotto i riflettori, con una amplificazione mediatica degna di ben altri crimini, è sicuramente vero. Ma è anche vero che vige la regola del giornalismo secondo la quale un cane che morde il padrone non fa notizia ma fa notizia il padrone che morde il cane. E così succede per i 5 stelle. Da chi fino a ieri ha gridato al mondo intero “Onestà, onestà, onestà” e ha invitato tutti gli indagati e condannati a dimettersi da incarichi politici e quant’altro, ti aspetti che si comportino per come predicano. Si scopre, invece, che anche loro evocano il relativismo. Non hanno problemi a epurare gli attivisti critici alla Pizzarotti (forse perchè troppo pensante), ne hanno più di qualcuno a privarsi di quelli considerati strategici per la corsa al governo del Paese, vedi Di Maio e Raggi. I 5 Stelle molto probabilmente governeranno il Paese, a anche qualche Regione, ma per una stagione, perchè tutte le loro contraddizioni esploderanno nel momento in cui si dovranno assegnare i tantissimi ruoli di potere e lì dimostreranno, purtroppo, che il potere, nei grandi numeri, inebria!

Vergogna. Anche oggi la notizia di qualche furbo o furbetto che disonora il pubblico impiego e che butta fango su tutti i lavoratori pubblici.

Non so quanti lo leggano, ma gli articoli sulla Regione Siciliana e sui suoi dipendenti pubblicati dal Quotidiano di Sicilia erano veramente pesanti, e forse lo sono ancora. Negli articoli non mancavano mai inviti all’efficienza e all’efficacia e venivano proposte ricette lacrime e sangue, soprattutto per i dipendenti.  Leggere questo articolo sembra confermare la regola che chi lancia proclami e dimostra, a parole, una intransigenza che non ammette compromessi spesso si rivela esattamente il contrario.

Personalmente penso che chi ha studiato il latino verosimilmente potrà approcciare tante altre materie e potrà avere una possibilità di scelta più ampia riguardo al proprio futuro, diversamente da chi va al professionale … ma è soltanto una mia idea.

Sono d’accordo con l’estensore della lettera a Nicotra e aggiungo un’altra cosa. Passare per un impiegato modello per il fatto di non essermi mai assentato e per aver rinunciato a tanti giorni di ferie che mi spettavano mi sembra una semplificazione e molto riduttivo. A me piacerebbe essere ricordato per quello che ho fatto, per i risultati raggiunti, e invece in questa Pubblica Amministrazione l’unica cosa che ti può essere riconosciuta è il tasso di assenza, veramente triste!

Sembra che la vicenda riguardi Ino Genchi, il dirigente regionale che da 11 anni combatte per avere giustizia e per dimostrare una semplice equazione matematica. Si può? Si e Crocetta preferisce fare il Ponzio Pilato!