Ottobre 30, 2013 in Contributo, Prima Pagina
A un dirigente generale chiedo di fare il dirigente generale.
A un dirigente generale chiedo di fare il burocrate.
A un dirigente generale chiedo di utilizzare al meglio le risorse di cui dispone.
A un dirigente generale chiedo occuparsi dell’organizzazione cui è preposto.
Un dirigente generale è come l’allenatore di una squadra. Lui è lì per allenare la squadra e per provare a vincere il campionato. Il campionato non lo vince il dirigente generale da solo, e non lo vince nemmeno se si occupa soltanto di un settore della squadra. Se una squadra gioca con un certo numero di giocatori, ci sarà un motivo? Se decido di giocare soltanto con alcuni, anche se dei fuoriclasse, potrò vincere?
Ci sono dirigenti generali che non conoscono i lavoratori che lavorano al servizio della propria organizzazione, con i quali non hanno mai parlato e con i quali non hanno neanche la minima intenzione di parlare. Non è che un dirigente generale deve necessariamente parlare con il dipendente dell’ufficio accettazione dell’ultimo avamposto sul territorio della propria organizzazione, ma provare a far giungere anche a questi un proprio messaggio può fare la differenza. Troppi lavoratori sono “dimenticati” … è anche vero che alcuni di essi preferiscono “farsi dimenticare” … ed è ora che si provi a coinvolgere tutti nel risollevare le sorti di questa nostra Regione.
A un dirigente generale chiedo quindi di occuparsi del proprio personale. Che non consideri la questione una “camurria” e la deleghi a qualcuno dei suoi collaboratori, non sempre il più adatto e il più lungimirante, al quale delega anche il rapporto con i sindacati.
Il dirigente generale certamente non ha la possibilità di esaudire tutte le richieste che gli provengono dai lavoratori, e dai sindacati che li rappresentano, ma è pur vero che comunque gestisce risorse importanti. Non dimentichiamo che, complessivamente, il fondo per la dirigenza ammonta a circa 34 milioni di € e che quello del comparto a oltre 50 milioni di €.
Di cose con queste cifre se ne potrebbero fare, solo se si decidesse di utilizzarle con intelligenza e recuperando il ruolo di datore di lavoro nella Pubblica Amministrazione.
Ma per fare questo è necessario che il dirigente generale faccia il dirigente generale.
Il dirigente generale non è stato messo a capo di una organizzazione perchè è il massimo esperto mondiale di una qualche materia … avrebbero fatto meglio a dargli una consulenza … è stato messo a capo di una organizzazione perchè la guidi con taglio manageriale e perchè metta in campo tutte le competenze manageriali che un manager deve possedere.
A me non interessa se il dirigente generale è un “interno” o se è un “esterno”, a me interessa lavorare con un dirigente generale che conosca il proprio mestiere, che venga da esperienze nelle quali ha dato prova di saper gestire strutture complesse, che sia stato capace di raggiungere risultanti importanti, che sia capace di fare crescere professionalmente il gruppo dirigente dell’organizzazione in modo che questo faccia crescere, in cascata, tutto il resto del personale dell’organizzazione.
A un dirigente generale chiedo di essere autonomo e chiedo che per lui parli quello che sarà in grado di costruire giorno dopo giorno.
Questo è quello che chiedo a un dirigente generale … anche se viene da chiedersi se nella Regione Siciliana il nominato e il nominante abbiano contezza di tutto ciò … o sono soltanto i miei voli pindarici nel mondo di Walalla.
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Questo post lo scrissi oltre un anno fa. Lo ripropongo perchè mi sembra ancora molto attuale e sempre più onirico … dopo le gesta del governo Crocetta in materia di incarichi dirigenziali!
Tags: Drigente generale, Fedro
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